Finalmente si accordano i suoni, di Antonio Quatraro

Autore: Antonio Quatraro

L’Univoc di Bologna, con il convegno “La tecnologia informatica al servizio dei non vedenti per la produzione di spartiti musicali”! (Pisa, 1 e 2 marzo), ha dato un impulso decisivo a quello che io stesso, nel corso del dibattito, ho definito “Il Rinascimento” degli studi musicali in Italia e nel mondo.
Il convegno, organizzato nella sede prestigiosa del Cnr, al quale ha portato il suo saluto anche Andrea Bocelli, rappresenta indubbiamente una svolta storica, non tanto per la novità e la varietà delle soluzioni illustrate, di per sé rilevanti; non tanto per la miriade di ricerche, prototipi, idee di progetto, e per la passione che ancora fiorisce rigogliosa presso le principali istituzioni specializzate d’Europa, come pure presso singoli programmatori sparsi per il mondo.
Il convegno di Pisa segna una svolta storica perché, dopo anni di incubazione, finalmente tutti i relatori, dal Prof. Gotoh (Università di Yokohama), ai rappresentanti della biblioteca musicale per ciechi di Zurigo, Lipsia, Amsterdam, della nostra Biblioteca di Monza), hanno preso chiara coscienza che nessuno può vincere da solo la scommessa: rilanciare gli studi musicali.
Si è capito che la soluzione si trova solo camminando fianco a fianco, anzi “di concerto”, per restare in tema.
E camminare insieme significa guardare e riguardare, tener conto anche del passo degli altri compagni di strada; significa considerare il lavoro degli altri prima di tutto come una risorsa, da cui si può anche imparare.
Anche nell’era della globalità, della corsa continua, la musica ha vinto ancora una volta.
La musica, che per sua essenza, è coralità di voci e di strumenti.
Il convegno di Pisa ha posto le basi per una nuova armonia, fra persone e fra Istituzioni, guidata dalle esigenze degli utenti; e armonia appunto è il risultato di tante voci, tanti strumenti, ciascuno dei quali segue un proprio disegno, una propria linea, mentre è appunto il risultato finale che fa la differenza.
Nel mio indirizzo di saluto, in rappresentanza della Presidenza Nazionale, ho sottolineato l’importanza di lavorare insieme, e non ho potuto trattenermi dal promettere di reperire le risorse possibili per sostenere il lavoro comune; qui la posta in gioco è restituire la musica ai ciechi, utilizzando le risorse tecnologiche disponibili oggi e nel prossimo futuro.
Sono sicuro che troveremo dei buoni compagni di avventura, nel volontariato, e l’UNIVOC di Bologna, e il lavoro di Paolo Razzuoli, l’anima del convegno, ma anche, al di fuori della nostra organizzazione: presso le Istituzioni, gli istituti di credito, fra gli amici dell’Unione.
Non sarà un compito facile, ma le premesse sono lusinghiere.

L’accesso agli studi musicali per le persone con disabilità visiva: la tradizione e le prospettive offerte dalle nuove tecnologie, Redazionale

Autore: Redazionale

CONVEGNO

Verona, 27 febbraio 2015
Ore 15:00
Sala dei Cavalieri
Palazzo Ridolfi, in stradone Maffei 3 Verona

Contesto di riferimento
Sebbene la musica, in quanto arte dei suoni sia totalmente accessibile ai non vedenti, gli studi musicali, in Italia, in Europa e nel resto del mondo, sono in rapida decadenza.
Il metodo Braille (1829) fu inventato ed applicato fin dall’inizio proprio alla musica, per dare cioè la possibilità ai ciechi di “leggere e scrivere” la musica, e non solo di suonare o cantare esclusivamente ad orecchio.
Fino alla fine degli anni Settanta gli studi musicali hanno dato a migliaia di ciechi in Europa la possibilità di affermarsi in campo concertistico, o di lavorare talvolta con risultati eccellenti come maestri di musica; centri di produzione musicali e biblioteche musicali per ciechi fiorivano in ogni Paese Europeo, anche nei Paesi più piccoli.
Le nuove tendenze in campo metodologico e didattico, e l’affermarsi del modello di scolarizzazione integrata, al di là delle buone intenzioni, hanno contribuito a determinare un abbandono degli studi musicali.
La tendenza ad utilizzare una grande varietà di fonti, spesso difficilmente prevedibili (fotocopie, ritagli di riviste, informazioni reperibili in rete non sempre accessibili), non facilita il compito degli studenti con disabilità visiva e dell’insegnante, considerando la maggior lentezza dei canali non visivi (tatto e udito), rispetto alla vista e la necessità di predisporre in tempo utile il materiale di lavoro, in modo da “tenere il passo”, con la classe; sappiamo infatti quanto questo è importante, sia ai fini della autostima, sia per l’immagine dell’alunno con disabilità presso i compagni, con le note implicazioni sul processo di apprendimento e sul livello di inclusione.
Venendo al tema specifico degli studi musicali, o più precisamente dell’alfabetizzazione musicale, va precisato che l’ostacolo principale è costituito forse dalla distanza fra la notazione musicale comune (per i vedenti) e la notazione musicale Braille, unico strumento che consente un accesso diretto e personale allo spartito musicale, qualitativamente equivalente con la lettura visiva.
Infatti, mentre è abbastanza agevole e veloce ottenere la versione Braille di materiale testuale, dove gli elementi iconico o pittografici non siano prevalenti, lo stesso non si può dire per gli spartiti musicali.
La notazione musicale comune, infatti, visualizza lo spartito nella sua struttura e nei suoi elementi caratterizzanti (omofonia / polifonia, disegno melodico, presenza di moduli ritmici, rapporti fra le parti, presenze di segni dinamici, agogica, ornamenti, eccetera); la disposizione dello spartito sulla pagina stampata corrisponde al funzionamento della vista, che è il senso del panorama e della globalità.
Il tatto per contro è il senso della prossimità e della piccola estensione; preferisce di gran lunga operare con schemi e modelli semplici, lineari e facilmente concettualizzabili.
Per queste ragioni l’informazione musicale, nella pagina Braille, è disposta come nella pagina letteraria, ossia su righe consecutive, che vanno lette da sinistra a destra, l’una dopo l’altra. E come se ciò non bastasse, i segni Braille non possono in alcun modo richiamare alla mente il loro significato musicale, In altri termini, note, pause, alterazioni, ed ogni altro simbolo musicale, sono rappresentati in Braille con simboli che non hanno alcun legame logico o emotivo con il loro significato. Tutto quindi viene affidato al lavoro di interpretazione, che deve tener conto di un complesso di regole molto precise, ma non certo semplici, e soprattutto molto demotivanti specie per i principianti.
La pagina musicale Braille, anche per il lettore esperto, somiglia molto ad una città ricca di punti di interesse, ma senza vetrine e senza insegne, per cui il musicista può ritrovare tutti gli elementi dello spartito solo nel momento in cui il dito lettore si imbatte in quel determinato segno; un po’ come guidare nella nebbia più fitta. Il lettore non vedente quindi non dispone di un sistema di localizzazione comodo e veloce, come il suo collega vedente.
Questo stato di cose, ossia la distanza fra le due notazioni, la caratteristica dello spartito Braille, assimilabile ad una sorta di scatola nera come abbiamo detto, richiederebbe la reperibilità di personale esperto in grado di insegnare, soprattutto in fase iniziale.
Le principali conseguenze sono gli alti costi ed i tempi lunghi di produzione di materiale Braille, difficoltà di comunicazione didattica fra insegnanti, soggetto non vedente e soggetto normovedente.
A questa difficoltà relativa alla notazione, se ne aggiunge un’altra, legata alle peculiarità del canale tattile: a differenza dell’esecutore vedente, il non vedente non è in condizioni di leggere e suonare contemporaneamente, salvo il caso del canto e del solfeggio, in quanto le mani del non vedente sono il suo strumento di lettura.
Sulla base delle considerazioni su accennate, non è troppo difficile immaginare che gli studenti di musica siano ormai poche mosche bianche, che magari hanno un familiare musicista, o particolarmente dotati, o ancora hanno la fortuna di incontrare una costellazione di circostanze favorevoli, ma sono eccezioni che purtroppo confermano la regola.
Per altro verso la normativa sui conservatori musicali non prevede l’impiego di una qualunque figura di supporto, sostegno o mediazione didattica nel caso di studenti non vedenti, a differenza di quanto avviene per l’Università. Ciò non esclude ovviamente lodevoli eccezioni peraltro conosciute troppo poco.
Nonostante tutti questi ostacoli, non mancano esempi di interpreti non vedenti, anche celebri, e un notevole numero di persone che si dedicano alla musica, ma, dobbiamo ribadirlo, in questo campo pur così significativo, il principio delle pari opportunità sembra offuscato, mentre si fa ricorso a soluzioni tampone, fra cui ricordiamo l’apprendimento ad orecchio e la cosiddetta musica parlata, che altro non è se non la descrizione verbale, dal vivo o registrata, dello spartito musicale; imparare ad orecchio e musica parlata si possono combinare in varie maniere, ma non riescono a riprodurre la precisione e la flessibilità della lettura diretta attraverso il Braille.

La tecnologia e le nuove prospettive
Nel corso degli anni, soprattutto grazie ai fondi europei, sono stati realizzati vari programmi software ed alcuni servizi online, che fanno parte di un mosaico ispirato al principio delle “pari opportunità” nell’accesso agli studi musicali, le cui tessere più significative sono:
– il progetto PLAY2 (2001-2003), che ha prodotto fra l’altro la prima versione del programma Braille Music Editor, oggi distribuito dalla Biblioteca Italiana per i Ciechi di Monza, e uno dei pochi risultati di progetti europei che ha avuto un qualche seguito;
– il progetto Ebrass (2004-2005), che ha realizzato una piccola ma preziosa biblioteca musicale online;
– il progetto Contrapunctus (2006-2009), che ha realizzato il formato Braille music xml, il software Braille Music Reader e il software Resonare.

Tutti questi progetti hanno potuto trarre beneficio da alcune circostanze esterne favorevoli:
a) la realizzazione del formato Music xml, ossia di un linguaggio descrittivo formalizzato, specifico per descrivere uno spartito musicale utilizzando informazioni digitalizzate, quindi elaborabili da un computer; Music Xml è uno standard di fatto, compatibile con oltre 100 pacchetti commerciali di editoria musicale;
b) l’affermarsi ed il perfezionarsi delle cosiddette tecnologie adattive e delle tecnologie assistive, ossia di quei programmi e di quegli apparati che consentono al non vedente di interagire con il computer in maniera efficace e confortevole. Tali tecnologie consentono di utilizzare contemporaneamente ed in maniera molto flessibile diversi canali sensoriali: vista, tatto ed udito. In tal modo, ad esempio lo spartito musicale può essere ascoltato, in tutto o in parte, a parti separate, per frammenti significativi; leggerlo in Braille, su carta o su display, a seconda delle necessità; stamparlo in Braille o in notazione comune; leggerlo visivamente (per l’insegnante o il collega vedente).

Il team europeo che ha lavorato insieme per oltre 10 anni si è sforzato di ottimizzare le possibilità offerte dalla tecnologia e dall’ingegno (software), ispirandosi ad alcune idee forza:
a) sostituire per quanto possibile le funzioni visive che entrano in gioco nella lettura di uno spartito musicale, o attraverso il software, oppure utilizzando le apparecchiature in maniera appropriata;
b) arricchire di riferimenti validi la città senza vetrine e senza insegne di cui si parlava sopra, trasformandola così in una città navigabile con le risorse disponibili;
c) ridurre al minimo le barriere di comunicazione fra la persona non vedente (che può essere lo studente, ma anche l’insegnante, il direttore di coro, e la persona vedente -allievo, insegnante, corista ).
I progetti succitati hanno aggiunto nel tempo le singole tessere al mosaico, che ora, a buon diritto, può essere considerato un vero e proprio ambiente didattico inclusivo interattivo, plurisensoriale e necessariamente multimediale per gli studi musicali, capace quindi di costituire una opportunità, di inclusione scolastica e sociale, fino ad oggi del tutto inimmaginabile.

L’ultimo progetto Europeo, in ordine di tempo, MUSIC4VIP ha tentato di rispondere alla necessità di costruire tutti gli strumenti didattici, in termini di unità didattiche, manuali, corsi pilota, che dovrebbero, secondo le nostre aspettative, mettere a frutto il lavoro svolto in oltre dieci anni, consegnando alle giovani generazioni, ma anche a tutte le persone non vedenti d’Europa e fuori d’Europa, uno servizio completo che consenta loro finalmente di far rinascere la importante tradizione degli studi musicali.

Per concludere con una metafora, fino ad oggi gli sforzi sono stati dedicati a costruire l’automobile (il software), e l’autostrada (il formato Braille Music XML), ma mancavano gli autisti, o meglio, non esisteva la patente di guida. Ora abbiamo anche quella!
E per il futuro?
Per prima cosa occorre mantenere il software didattico aggiornato, anche in relazione alle nuove piattaforme mobili.
Occorrono ora norme efficaci, che diano concretezza ai buoni principi, che riconoscano anche allo studente non vedente il diritto di avere insegnanti preparati; abbiamo bisogno di diffondere i risultati e di migliorarli, il che richiede non solo risorse economiche, ma richiede impegno da parte del Sistema Scolastico. Occorre infine attivare le energie vive fra insegnanti, dirigenti, amministratori, le stesse famiglie, perché la storia dell’umanità è fatta anche di processi reversibili. E se la musica era in auge fino a 40 anni fa, perché non può tornare? Non perché ogni cieco sia anche un bravo musicista, ma per dare a tutti i ciechi la opportunità di studiare musica come i vedenti.
Tolstoy diceva che “la bellezza salverà il mondo”, e la bellezza per i ciechi è prima di tutto musica.

Il convegno è aperto a:
– Musicisti non vedenti
– Rappresentanti delle associazioni dei ciechi
– Famiglie di ragazzi ciechi
– Docenti delle scuole musicali e dei conservatori di musica
– Autorità scolastiche
– Responsabili politici locali
– Assistenti scolastici
– Stampa specializzata (rivista per gli insegnanti, per i musicisti
Con il contributo di

Interventi

15:05 Saluto di Benvenuto
Prof. Matteo Sansone
(Dirigente Scolastico Liceo Montanari)

15:00 Saluto delle Autorità presenti

I Sessione

Moderatore Prof. Giuseppe Nicotra
(Ufficio Interventi educativi UST di Verona)

15:15 Alfabetizzazione musicale e la sua importanza per una formazione efficace degli studi per i non vedenti.
Prof. Antonio Quatraro
(Presidente IRIFOR Firenze)

15:30 Musica Braille e nuove tecnologie, soluzioni didattiche musicali possibili grazie alle nuove tecnologie
M° Luigi Mariani
(docente cieco di pianoforte conservatorio di musica statale di Torino)

15:45 L’educazione musicale dei ciechi nel Regno Unito e le prospettive future grazie alle nuove tecnologie
Mr. Jonathan Darnborough
(Director of Studies in Music Departmental Lecturer in Music – Oxford University)

16:00 Nuove tecnologie per la produzione dei testi musicali in formato Braille elettronico
Prof. Giovanni Bertoni
(Arca progetti srl)

16:15 Le codifiche musicali e le implicazioni didattiche pratiche per i giovani non vedenti
Dott. Nadine Baptiste
(IRIT – University Paul Sabatier Toulouse) 16:30 Produzione dei testi musicali in Braille, l’esperienza della biblioteca polacca Edwina Kowalika
Ms. Helena Jakubowska
(Presidente biblioteca musicale Braille EK)

16:45 Le nuove tecnologie per la musica accessibile: come queste nuove opportunità possono essere sfruttate in modo da aumentare il livello di motivazione verso gli studi musicali nelle giovani generazioni
M° Direttore Leopoldo Armellini (Direttore Conservatorio di Musica di Padova)

17:00 L’accesso agli studi Musicali per i non vedenti in Germania
M° Horst Großnick
(Istituto dei ciechi di Colonia)

17:15 Pausa

II Sessione

17:30 Tavola Rotonda
Partecipanti: tutti i relatori
Ogni partecipante può avere solo 3 minuti per la sua risposta.

Q1 Qual è l’innovazione più rilevante introdotta dalle nuove tecnologie?
Q2 Quali possono essere le aspettative in termini di miglioramento delle legislazioni nazionali in materia di studi di musica per gli studenti non vedenti?
Q3 in che modo il progetto MUSIC4VIP ha contribuito alla cittadinanza europea?

18:30 Discussione Aperta

19:30 Conclusioni
Prof. Antonio Quatraro
19:30 – 20:30 Concerto pianistico di giovani musicisti ciechi
Per ulteriori informazioni contattare via email: giuseppe.nicotra@istruzioneverona.it

Cambia la musica!, di Antonio Quatraro

Autore: Antonio Quatraro

Questa volta non si tratta di una metafora, come quando si vuol dire che tutto cambia apparentemente: cambiano i suonatori ma…

Qui si tratta proprio degli studi musicali per i ciechi.

L’IRIFOR di Firenze, insieme alla locale sezione, come molte altre nostre sezioni peraltro, da tempo è impegnato a promuovere il rilancio degli studi musicali fra i nostri giovani e meno giovani. Nonostante la musica sia la forma d’arte totalmente accessibile ai ciechi, gli studi musicali, in Italia come nel resto d’Europa sono in rapida decadenza.

Eppure lo studio di uno strumento ha effetti positivi su tutte le sfere della persona, e non solo sulla sfera della creatività, come è ovvio.

Suonare bene uno strumento richiede una grande manualità, ma richiede anche concentrazione, memoria, attenzione, prontezza di riflessi, capacità di ascoltare e di ascoltarsi, oggi sempre più rara. Capire la musica poi chiama in gioco processi mentali più sofisticati di quanto non appaia a prima vista. Studi recenti sottolineano una correlazione positiva fra capacità di comporre musica e pensiero divergente, oggi così importante per reagire ai continui cambiamenti della nostra società.

Capire la musica significa anche abituarsi a seguire più fili contemporaneamente (nel caso della musica polifonica).

E per chi non vede, proprio attraverso l’ascolto attento è possibile quanto meno farsi una idea intorno ai principali aspetti visivi del reale: contrasto, sfumatura, effetto legato alla prospettiva; senza dire del grande contributo culturale derivante dallo studio della musica, per comprendere meglio i principali movimenti letterari e artistici.

Una delle difficoltà maggiori che scoraggiano chi voglia intraprendere gli studi musicali è costituita dalla notazione Braille, per cui quasi tutti i ciechi che fanno musica la fanno ad orecchio, o con l’aiuto di un amico, o maestro, o genitore, che legge o registra la descrizione dello spartito in nero, che viene memorizzata. Questa tecnica è conosciuta in Europa come “musica parlata”.

L’ostacolo maggiore per chi vuole intraprendere gli studi musicali consiste nel fatto che la notazione musicale Braille, unica via per la lettura diretta e personale, non permette il passaggio immediato fra segno e suono.

In altri termini, mentre se leggo un libro sento dentro di me le parole che sto leggendo, se leggo uno spartito in Braille, il passaggio fra la lettura e l’ascolto interiore è molto più complesso e richiede grande sforzo mentale.

Questo fa sì che, dopo qualche timido tentativo, quasi tutti continuano a far musica, ma solo ad orecchio.

Ma fare musica solo ad orecchio è come imparare una lingua straniera senza saperla leggere e scrivere, quindi rinunciando ad entrare nella lingua, a comprenderne lo spirito.

Per fortuna le nuove tecnologie informatiche, applicate agli studi musicali dei ciechi, hanno aperto davvero prospettive impensabili fino a qualche decennio fa. Prendendo spunto e slancio da tali nuove opportunità, IRIFOR Firenze attualmente è impegnato in due progetti:

“Restituire la musica ai ciechi”, cofinanziato da Banca della Comunicazione, che sta epr concludersi;

“MUS4VIP” (studi musicali per persone con disabilità visiva). Questo secondo è un progetto europeo di due anni, iniziato a novembre 2012, in partenariato con scuole ed università di Francia, Gran Bretagna, Polonia e Italia.

Per l’Italia siamo in partenariato con il Conservatorio Pollini di Padova, che coordina il progetto, e con Arca Progetti di Verona, società specializzata in progettazione e realizzazione di software accessibile.

“Restituire la musica ai ciechi” si rivolge ad 8 ragazzi Toscani, che hanno già un insegnante di musica e che conoscono il Braille letterario. Il progetto prevede lezioni e supervisione a domicilio da parte di una équipe formata da un non vedente ed un vedente esperti, consulenza interattiva a distanza, produzione di spartiti in Braille con difficoltà graduate, approccio alle nuove tecnologie specifiche.

“MUS4VIP” invece si muove in una ottica più ampia, in quanto, partendo dai risultati di precedenti progetti Europei, e dal programma BME2, sviluppato appunto da Arca Progetti Verona, anche con il contributo della nostra Biblioteca di Monza, mira a realizzare tutti quegli strumenti didattici per rilanciare gli studi musicali.

In particolare, il progetto realizzerà:

– unità didattiche interattive per principianti, che conoscano solo il Braille letterario; – – un corso di teoria musicale multimediale (esempi audio e tavole in rilievo), con particolari accorgimenti per studenti non vedenti; – – una guida multimediale per insegnanti vedenti, per metterli in condizione di essere di aiuto allo studente non vedente con maggior preparazione; – – un forum per scambio di idee e di materiali. – – Conclusioni

Chissà cosa avrei potuto fare se da giovane avessi avuto strumenti così efficienti per imparare la musica. Oggi scrivere la musica è davvero un gioco da ragazzi: la scrivi e la senti lì per lì.

Quando ero ragazzo io capire una regola di armonia richiedeva tempo e grande fatica, e alla fine non sempre la capivi.

Non nascondo l’entusiasmo che provo lavorando alla realizzazione di un piccolo grande sogno. Però al tempo stesso mi rendo conto che la tecnologia è come un tappeto mobile. Non appena ci sali lui va dove vuole. E infatti: il software va coltivato, come una pianta delicata. E’ già l’ora di pensare alle piattaforme mobili. E poi … Insomma, il traguardo ti sfugge proprio quando lo stai per toccare.

Eppure io credo che, se la nostra organizzazione è arrivata dove è arrivata, significa che ha energie, intelligenza e concordia attorno agli obiettivi vitali.

Ora il sogno non è più studiare musica con la tecnologia, ma è quello di trovare le risorse per non farsi superare da questa.

Riferimenti:

www.music4vip.org Per ulteriori informazioni: firenze@irifor.eu

Il Presidente Prof. Antonio Quatraro

Un sogno che diventa realtà, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Quando oltre un anno fa, Marco Marilli, un collaboratore della sezione, mi sottopose la sua idea per insegnare ai ciechi la chitarra in ambiente jazz e altri, ho chiesto aiuto ad alcuni amici musicisti e tutti hanno apprezzato il metodo messo appunto da Marco. Allora decidemmo di brevettare il sistema e decidemmo di farlo, quasi da visionari, con i nostri scarsi mezzi soprattutto con l’inglese.
Le peripezie sono state diverse ma quando oggi è arrivato il comunicato ufficiale del brevetto, la soddisfazione è stata immensa.
Devo esprimere il mio ringraziamento a Marco per averci creduto e a quanti ci hanno aiutato per questo successo. Oggi il metodo Marilli per la chitarra, è una bella realtà per la sezione di Siena e certamente faremo in modo di promuoverlo con tutte le nostre forze.
Sento il dovere di comunicarlo all’associazione e alla cittadinanza tutta perché questo è un esempio di come il lavoro di squadra porta sempre grandi risultati. Bravi a tutti noi, dunque, ma brava la sezione di Siena dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti.

Studio della musica

Autore: Giovanni Arestia

La commissione nazionale per le problematiche musicali nella sua ultima riunione del 12 luglio 2011, si è detta pronta a muoversi (ogni componente nell'ambito territoriale di competenza) per raggiungere a livello  sezionale i  potenziali interessati allo studio della musica. 
Tali incontri, diretti a ragazzini e genitori, ma diretti anche ai presidenti sezionali, ai responsabili dell'istruzione, collaboratori e personale erano e sono mirati a promuovere lo  studio della musica con tutti i suoi risvolti anche lavorativi.
Tutto ciò dando una dimostrazione pratica e tangibile da parte di noi stessi musicisti. Siamo convinti che dimostrare sul campo le capacità musicali sia più proficuo delle parole che servono comunque a fare il resto.
Questo compito la Commissione l'avrebbe voluto portare avanti entro l'estate 2011.Il problema, però, era quello di avere la copertura spese per gli spostamenti.
 Le ben note traversie dovute ora ai problemi sull'indennità di accompagnamento,ora alle decurtazioni dei contributi per la Sede Centrale, ora al commissariamento, ci hanno portato ad aspettare tempi migliori. Tornato il sereno, siamo in attesa di avere approvato dall'I.Ri.Fo.R. centrale un progetto "Musicando" che oltre a prevedere la copertura spese per gli spostamenti, prevede aspetti didattici e teorici via online anch'essi propedeutici allo studio della musica.
Caldeggerò al Presidente Nazionale il suo intervento a che l'I.Ri.For approvi e finanzi presto il progetto.
Gli incontri si potrebbero completare entro le prossime vacanze in occasione delle festività di fine anno.

Giovanni Arestia.