Roma Capitale aderisce alla Giornata internazionale delle persone con disabilità

Lunedì 3 e martedì 4 dicembre 2018 tante iniziative didattiche all’insegna dell’accessibilità, per condividere un’esperienza multisensoriale attraverso l’arte e l’archeologia

Lunedì 3 dicembre 2018, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità – istituita dalla Convenzione ONU e dalla Commissione Europea – e martedì 4 dicembre Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali organizza e promuove numerose iniziative per favorire l’inclusione attraverso la fruizione delle collezioni museali e dei monumenti archeologici da parte di un pubblico sempre più ampio.

Nell’ottica di una completa accessibilità fisica, sensoriale e culturale numerose iniziative didattiche coinvolgeranno bambini e adulti in alcuni Musei Civici e siti archeologici di Roma per condividere un’esperienza multisensoriale attraverso l’arte e l’archeologia.

L’intento dell’Amministrazione Capitolina è di creare una città sempre più inclusiva ed accogliente e garantire un patrimonio accessibile e fruibile per tutti. L’iniziativa fa parte del programma della Sovraintendenza “Patrimonio in Comune. Conoscere è partecipare”, improntato ad una didattica inclusiva, volta a ridurre la distanza che spesso separa le persone dalle istituzioni museali e dai beni culturali.

Il programma prevede nei giorni lunedì 3 e martedì 4 dicembre una serie di attività realizzate anche grazie alla partecipazione di associazioni, volontari del Servizio Civile Nazionale, istituti e operatori specializzati e con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare il grande pubblico al tema dell’accessibilità con l’intensificazione di attività ormai consolidate nelle proposte educative della Sovrintendenza: percorsi tattili sensoriali al Museo Bilotti e alla Galleria d’Arte Moderna; visite inclusive ai Fori Imperiali, prima area archeologica di Roma priva di barriere architettoniche, e al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina. A Casal de Pazzi sarà possibile conoscere il Pleistocene senza “limiti” attraverso due percorsi, per sordi e per non vedenti. Nella struttura archeologica della Porta Asinaria sarà possibile conoscere la storia di Roma attraverso un racconto nella lingua dei segni. Ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali in un incontro si parlerà delle iniziative intraprese per l’accessibilità, intesa nelle sue varie declinazioni e sarà possibile visitare il monumento seguendo un itinerario accessibile anche alle persone con disabilità motoria.

Le iniziative non si esauriranno con questo evento. Gli appuntamenti in calendario proseguono per tutto l’anno con appuntamenti settimanali nei Musei civici di visite multisensoriali nell’ambito del progetto “Musei da toccare” e la possibilità di fruire per le persone sorde di video in Lingua dei Segni Italiana sottotitolati che presentano la storia e le collezioni di numerosi Musei Civici (Museo di Roma, Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, Centrale Montemartini, Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Museo Pietro Canonica, Musei di Villa Torlonia: Casino Nobile e Casina delle Civette, Museo Napoleonico, Museo dell’Ara Pacis e Galleria d’Arte Moderna e ai Musei Capitolini).

Il calendario completo delle iniziative didattiche: www.museiincomuneroma.it e www.sovraintendenzaroma.it.

Programma:
3 dicembre 2018
ore 10.00-13.00
MUSEO DI CASAL DE’ PAZZI
via Egidio Galbani, 6
Il Pleistocene senza “limiti”
a cura dello staff del Museo di Casal de’ Pazzi e dei Volontari del Servizio Civile Nazionale.
Due visite speciali per includere nuovi pubblici. Una occasione per promuovere e far conoscere i percorsi che il museo ha messo a punto e che sono disponibili tutto l’anno.
Il Museo conserva una porzione dell’alveo di un antico fiume, che scorreva, circa 200.000 anni fa, proprio dove ora sorge la struttura museale, e una raccolta di reperti geologici, paleontologici e archeologici attraverso i quali è possibile, nel pieno della città moderna, immaginare un paesaggio preistorico scomparso e molto diverso da quello attuale, caratterizzato da grandi faune, antichi vulcani, e gruppi di uomini cacciatori-raccoglitori.
Da tempo racconta la sua storia anche attraverso due percorsi specifici per i visitatori sordi e per quelli ciechi o ipovedenti, che sono a disposizione tutto l’anno su prenotazione.
Ore 10-11: Visita guidata in LIS (max 30 partecipanti).
Ore 11-13: Visita tattile sensoriale (max 6 partecipanti).
Prenotazione obbligatoria 060608.

ore 10,30
PORTA ASINARIA
Piazza di Porta San Giovanni
“Una porta senza limiti: la storia di Roma raccontata da Porta Asinaria”
a cura dei Volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto “Patrimonio Silenzioso – La cultura InSegni”.
Visite in italiano e in lingua dei segni per scoprire Porta Asinaria, uno degli osservatori privilegiati per raccontare la storia di Roma. La Porta infatti è stata protagonista di eventi molto significativi, dall’invasione dei Goti di Totila nel 546 fino all’ultima difesa della città, prima dell’istituzione di Roma Capitale nel 1870.
Appuntamento al cancello d’ingresso dell’area archeologica.
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 20 partecipanti).

ore 11.00
AREA ARCHEOLOGICA DEI FORI IMPERIALI
Piazza Foro Traiano
“Tutti insieme alla scoperta dei Fori”
a cura di Antonella Corsaro in collaborazione con i Volontari del Servizio Civile Nazionale
Visita guidata al Foro di Traiano e al Foro di Cesare dedicata agli utenti Inail – Centro Protesi di Roma, alle loro famiglie e a tutti i cittadini interessati. Tra storia, archeologia e arte i visitatori saranno accompagnati alla scoperta dei Fori Imperiali. Il percorso della visita, seguendo la passerella presente nell’area, inizierà nel Foro di Traiano e finirà nel Foro di Cesare percorrendo le cantine delle antiche abitazioni del Quartiere Alessandrino sotto via dei Fori Imperiali. L’area archeologica, grazie alla presenza di una passerella e di due piattaforme elevatrici, è accessibile alle persone con disabilità motoria.
Appuntamento all’ingresso dell’area, presso la Colonna Traiana.
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 20 partecipanti).

ore 11.30
MERCATI DI TRAIANO –MUSEO FORI IMPERIALI Via IV Novembre, 94
“Museo in crescita: le nuove integrazioni all’accessibilità al Piccolo Emiciclo”
a cura di Lucrezia Ungaro e Alessandra Balielo
Un incontro per conoscere il Monumento con un itinerario accessibile anche alle persone con disabilità motoria.
L’accessibilità nei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali: il superamento delle barriere architettoniche e le tecniche di inclusione per tutti. Saranno presentati i lavori di adeguamento e sistemazione dei percorsi e si parlerà delle nuove forme di multisensorialità come chiave di accesso al patrimonio.
Prenotazione obbligatoria: allo 060608; (max 25 partecipanti).

MARTEDÍ 4 DICEMBRE
ore 11,00
MUSEO CARLO BILOTTI – ARANCIERA DI VILLA BORGHESE – viale Fiorello La Guardia, 6
“Balla a Villa Borghese e l’Acqua di Talete di Josè Molina”
a cura di Laura Panarese
I visitatori saranno accompagnati da un curatore storico dell’arte del Museo, responsabile dell’accessibilità, che li guiderà alla scoperta delle mostre in corso al Museo Carlo Bilotti, “Balla a Villa Borghese” e “L’acqua di Talete. Opere di José Molina”. La visita si concluderà con la visione del docufilm di Jack Clemente “Balla e il futurismo”.
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 25 partecipanti inclusi accompagnatori)

ore 11.30
MUSEO DELLA REPUBBLICA ROMANA E DELLA MEMORIA GARIBALDINA
Largo Porta San Pancrazio
“Viva la Repubblica Romana!”
a cura di Mara Minasi
Il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina è un museo amico delle persone con disabilità motoria: il suo percorso espositivo è infatti completamente privo di barriere architettoniche e consente così a tutti i visitatori di immergersi nell’atmosfera magica della Roma ottocentesca e di vivere l’esperienza esaltante della Repubblica Romana del 1849. Cinque soli mesi di vita ma di portata epocale: vero e proprio laboratorio della futura Italia Unita, la Repubblica Romana ha gettato i semi della società moderna sancendo con 100 anni di anticipo molti dei principi contenuti nella nostra Costituzione. La fruizione del museo sarà garantita dalla presenza di un ascensore a servizio di tutti i piani in cui si aprono le sale espositive; per chi ne avesse necessità, è possibile fruire anche della carrozzina in dotazione al museo.
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 5 partecipanti)

ore 14,30
PORTA ASINARIA
Piazza di Porta San Giovanni
“Una porta senza limiti: la storia di Roma raccontata da Porta Asinaria”
a cura dei Volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto “Patrimonio Silenzioso – La cultura InSegni”
Porta Asinaria rappresenta uno degli osservatori privilegiati per raccontare la storia di Roma, essendo stata protagonista di eventi molto significativi, dall’invasione dei Goti di Totila nel 546 fino all’ultima difesa della città prima dell’istituzione di Roma Capitale nel 1870.
Le visite saranno in italiano e in lingua dei segni.
(appuntamento al cancello d’ingresso dell’area archeologica)
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 20 partecipanti)

ore 16.30
MUSEO GALLERIA D’ARTE MODERNA
Via Francesco Crispi 24
“L’arte per tutti. Una esperienza multisensoriale alla Galleria d’Arte Moderna”
a cura di Anna Livia Villa
Di fronte a ogni scultura, alternativamente, il pubblico sarà diviso in attivo e passivo. Coloro che saranno chiamati a essere parte attiva saranno bendati e invitati a toccare la scultura. Ai dettagli dell’opera, che affioreranno in corso di esplorazione, corrisponderanno i suggerimenti olfattivi o uditivi che potranno arricchire e definire meglio l’oggetto esaminato. Tutti i sensi sono coinvolti nel concorrere a “svelare” il soggetto delle sculture nella loro completezza.
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 10 partecipanti)

Locandina dedicata alla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

Locandina dedicata alla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

Napoli – Dall’inclusione scolastica all’integrazione sociale degli alunni con disabilità visiva e pluridisabilità

Napoli 6 dicembre 2018

L’U.T.C. (Unità Territoriale di Coordinamento per il supporto all’integrazione scolastica degli alunni ciechi ed ipovedenti), al fine di approfondire le tematiche connesse al processo di inclusione scolastica degli alunni minorati della vista organizza un importante incontro per giovedì 6 dicembre 2018 alle ore 8,30 presso la sede provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli, sita in Via San Giuseppe dei Nudi, n. 80.
L’incontro ha lo scopo di focalizzare l’attenzione sulla tematica della formazione sociale e culturale degli alunni ciechi, ipovedenti e con disabilità aggiuntive e di favorire un dibattito volto a suggerire strategie didattiche e metodologiche per valorizzarne e promuoverne capacità, competenze e relazioni tra pari.
A latere dell’incontro verrà organizzata una mostra di sussidi tiflodidattici ed ausili tifloinformatici fondamentali per l’inclusione degli alunni con disabilità visiva.
All’incontro, pertanto, sono invitati a partecipare i genitori degli alunni con disabilità visiva di Napoli e provincia, i dirigenti scolastici e gli insegnanti di sostegno e curricolari delle istituzioni scolastiche in cui sono inseriti tali alunni, i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale, delle A.S.L., della Città Metropolitana e dei Comuni della provincia di Napoli.

PROGRAMMA

ore 08,30 – Registrazione dei partecipanti
ore 09,00 – Saluti istituzionali
ore 09,20 – “Network per l’inclusione scolastica e nuove opportunità offerte dal protocollo stipulato con il MIUR” (Pietro Piscitelli, Coordinatore Unità Territoriale di Coordinamento e Presidente della Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”)
ore 09,40 – “I diritti di emancipazione e autonomia degli alunni con disabilità visiva” (Silvana Piscopo, Coordinatrice Commissione Istruzione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli e Nicoletta Pisanò, Assistente alla comunicazione e all’autonomia)
ore 10,00 – “Esperienza di inclusione” (Silvana palmieri, insegnante di sostegno Scuola Secondaria di 1° grado “Viale delle Acacie” di Napoli)
ore 10,10 – Domande dei presenti
ore 10,40 – “La centralità della famiglia nel processo di integrazione del disabile visivo” (Nadia Massimiano, Coordinatrice per la Campania e la Calabria del progetto “Stessa strada per crescere insieme”)
ore 10,55 – “La pluridisabilità: strategie per il potenziamento delle abilità compensative” (Gilda Sportelli, Consigliere Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli)
ore 11,10 – “L’attività ludico-sportiva nella scuola e oltre la scuola” (Rocco De Icco, Componente Commissione Istruzione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli e Salvatore Urso, atleta di nuoto paralimpico)
ore 11,30 – Domande dei presenti
ore 12,20 – Conclusione dei lavori

Ai partecipanti verrà rilasciato attestato di partecipazione dell’I.Ri.Fo.R., Ente riconosciuto dal MIUR quale riferimento per la formazione scolastica sulle tematiche della disabilità visiva e accreditato per l’erogazione di formazione al personale docente (D.M. 177/2000)

Ascoli Piceno – Pluri-disabilità, le parole e le cure che fanno la differenza

Sala gremita, nell’aula consiliare, per il seminario che ha concluso a San Benedetto del Tronto il tour nazionale promosso dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Presenti anche gli studenti dell’Iis. Nicola Panocchia: “Il 49 per cento dei decessi ospedalieri di persone con disabilità, sono morti che potevano essere evitate”

Che succede quando una persona con disabilità entra in ospedale? Quanto è importante il ruolo della famiglia? Cosa può fare ognuno di noi e cosa dovrebbero fare le istituzioni per garantire a tutti la giusta assistenza? Ne hanno parlato gli esperti chiamati a raccolta a San Benedetto del Tronto nel seminario “Pluri-disabilità – Formazione ed educazione alla Famiglia”: l’incontro che ieri ha concluso il tour nazionale promosso dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) e dalla Commissione Pluri-disabilità, in collaborazione con la Sezione territoriale di Ascoli Piceno, e che proprio dal capoluogo piceno aveva preso il via a settembre toccando altre città italiane.
“Quando entrano in ospedale – ha sottolineato Liliana La Sala, dirigente medico e titolare dell’Ufficio 6 della Direzione generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute – le persone con disabilità hanno una probabilità doppia di trovare strutture inadeguate al loro stato, tripla di vedersi negare le cure e quadrupla di non trovare un trattamento idoneo. Il mio intervento, oggi, è come dirigente del Ministero ma, soprattutto, come mamma di due figli, tra cui una bambina con grave disabilità. E’ importantissimo aprire un dialogo e ascoltare le persone perché solo chi vive sulla propria pelle questi problemi può indicare il percorso più adatto a risolverli”.
In un’aula consiliare piena di studenti (presenti alcune classi dell’Ottico dell’Iis), le relazioni che si sono succedute hanno evidenziato una situazione molto complessa e la necessità di interventi urgenti.
“Le parole sono importanti – ha spiegato Nicola Panocchia, dirigente medico del Policlinico ‘Gemelli’ di Roma e Coordinatore scientifico della Carta dei Diritti delle Persone con disabilità – ed è importante usare quelle corrette. No a ‘invalido’ o ‘handicappato’, il termine giusto è ‘persona con disabilità’. C’è bisogno di sottolinearlo perché in questo modo si contrasta una tendenza che nega all’individuo con disabilità lo status di ‘persona’. Gli studi dimostrano che le persone con autismo muoiono in media 16 anni prima del resto della popolazione. E se si associa disabilità intellettiva, la morte avviene 30 anni prima. Ma non c’è una causa direttamente legata alla disabilità. Il problema è la mancanza di cure adeguate. Disabilità non vuol dire malattia, ma spesso alla disabilità sono associate patologie che devono essere curate. I dati sono molto significativi: il 49 per cento dei decessi ospedalieri, sono morti che potevano essere evitate”.
“Le persone con disabilità – ha sottolineato il dott. Panocchia presentando la Carta dei diritti – non hanno diritti speciali, hanno gli stessi diritti di tutti e la necessità di strumenti speciali per poter usufruire di questi diritti. E’ un dovere della società creare le condizioni perché questi diritti vengano riconosciuti e fruiti, perché l’ingiustizia non è un destino”.
Incisivo anche l’intervento del sottosegretario alla Famiglia, Vincenzo Zoccano, che ha introdotto i lavori insieme al senatore Giorgio Fede, al consigliere regionale Fabio Urbinati e a Eugenio Saltarel, dell’Ufficio di presidenza Uici, che ha portato i saluti del presidente nazionale, Mario Barbuto. Tra i relatori: Angela Pimpinella, Direzione nazionale Uici, Maria Antonietta Longo e Daniela Ricci, Neuropsichiatra infantile, Don Antonio Mastantuono, vice Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica, Luca Labianca, specialista in Ortopedia e Traumatologia, Mirco Fava, presidente dell’associazione Idroterapisti italiani e Chiara Mastantuono, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva. Ha moderato Domenico Fanesi, coordinatore Ambito territoriale sociale XXII.

Foto panoramica scattata durante il Seminario

Foto panoramica scattata durante il Seminario

Pluri – Disabilità: “Formazione ed Educazione alla Famiglia: luogo di incontro, condivisione e apprendimento”

San Benedetto del Tronto (AP), 9 novembre 2018

La Presidenza Nazionale UICI organizza un Seminario dal titolo “Formazione ed educazione alla Famiglia: luogo di incontro, condivisione e apprendimento”, che si svolgerà presso la sala Consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto, Viale Alcide De Gasperi, 120 – Venerdì 9 novembre 2018.

Programma:

Ore 8.30
Registrazione partecipanti

Ore 9.00
Saluto delle Autorità
Mario BARBUTO / Presidente Nazionale UICI
Vincenzo ZOCCANO / Sottosegretario al Ministero della Famiglia e disabilità

Ore 9.30
Apertura lavori
Angela PIMPINELLA / Direzione Nazionale UICI

Ore 9.50
Liliana LA SALA / Dirigente Medico – Titolare Ufficio 6
della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute
Prevenzione Sanitaria e Disabilità: ruolo del Ministero della Salute

Ore 10.10
Maria Antonietta LONGO /Neuropsichiatra infantile, dirigente medico
responsabile UMEE ASUR Marche area vasta 5
Resilienza della famiglia e capacità adattive nella pluridisabilità

Ore 10.30
Nicola PANOCCHIA / Medico-Chirurgo Specializzato in Medicina Generale
Dirigente medico di I livello, presso il servizio di Emodialisi dell’Istituto
di Clinica Chirurgica del Policlinico “A. Gemelli”
Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
La carta dei diritti delle persona con disabilità in ospedale

Ore 10.50
Daniela RICCI / Neuropsichiatra Infantile Polo per l’ipovisione IAPB
Policlinico Università Agostino Gemelli Roma
Il ruolo della famiglia nella diagnosi e nell’intervento precoce

Ore 11.10
Coffee Break

Ore 11.30
Don Antonio MASTANTUONO / Vice Assistente Ecclesiastico Generale
dell’Azione Cattolica Italiana
L’ A-bilità dell’amore

Ore 11.50
Luca LABIANCA / Dottore specialista in Ortopedia e Traumatologia
e Medicina dello Sport dottorato in Neuroscienze Università Cattolica
del Sacro Cuore di Roma
Docente corso di laurea specialistica delle Professioni Sanitarie e corso
di laurea internazionale di infermieristica Università Sapienza di Roma
Ortopedia e percorsi riabilitativi innovativi per bambini affetti
da patologie neuromuscolari

Ore 12.10
Maria Luisa GARGIULO / Psicologa e Psicoterapeuta
Pluriminorazione: autonomia e comunicazione

Ore 12.30
Mirco FAVA / Presidente Associazione Idroterapisti Italiani,
Direttore Centro Polifunzionale Officina dei Sensi
IDROTERAPIA: Il ruolo della famiglia nel bambino pluridisabile

Ore 12.50
Chiara MASTANTUONO / Terapista della neuropsicomotricità
dell’età evolutiva
L’incontro tra la famiglia del bambino con deficit visivo
e pluridisabilità e la riabilitazione

Ore 13.10
Discussione
Chiusura lavori

Compilazione questionario ECM

Moderatore:
Dr. Domenico Fanesi
Coordinatore Ambito Territoriale Sociale XXII

ECM Educazione Continua in Medicina
Nell’ambito del Programma di Educazione Continua in Medicina, all’evento sono stati riconosciuti nr. 5,5 Crediti Formativi per le seguenti figure professionali:
Psicologo (Psicoterapia, Psicologia), Medico Chirurgo (Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Neurofisiopatologia) Pediatria (Pediatri di libera scelta, Psicoterapia), Infermiere Pediatrico, Infermiere, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva.
L’attribuzione dei crediti formativi è subordinata alla partecipazione per l’intera durata dell’evento ed al corretto superamento del questionario di verifica.
I crediti verranno riconosciuti ai primi 20 Iscritti aventi diritto.
La partecipazione al corso è gratuita; per formalizzare inviare la scheda di iscrizione a mail@dolphinorganization.com

Ascoli Piceno – L’Unione ciechi nazionale punta sulla provincia di Ascoli per aiutare le famiglie a gestire la pluridisabilità

Marche in primo piano nel tour informativo promosso dall’Uici per fornire ai genitori di bambini con disabilità plurime gli strumenti che favoriscono una serena convivenza e lo sviluppo armonico dei piccoli e di tutta la famiglia

Creare una rete capace di sostenere le tante famiglie con bambini che presentano disabilità plurime, tracciare un percorso comune per arrivare insieme al migliore traguardo possibile: garantire ai piccoli e ai loro genitori una convivenza e una crescita armoniose. Perché la pluridisabilità non si combatte solo dentro gli ambienti sanitari e riabilitativi ma soprattutto quotidianamente, con il lavoro domestico.
È questo l’obiettivo del tour informativo promosso dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti nazionale (Uici) e che vede in primo piano le Marche e, in particolare, la provincia di Ascoli Piceno nella quale spicca una struttura di eccellenza: L’Officina dei Sensi.

Partita da Catania nel giugno scorso, la serie di incontri tra famiglie, operatori e sanitari a livello nazionale approda ad Ascoli lunedì 24 settembre con il seminario: “Pluri-Disabilità – Formazione ed Educazione alla Famiglia: luogo di incontro, condivisione e apprendimento”. Stesso tema, ma affrontato da prospettive diverse, per gli appuntamenti di Genova (ottobre) e San Benedetto del Tronto (novembre) che ospiterà l’evento conclusivo.

Sono oltre 450 i soci iscritti alla sezione interprovinciale Uici di Ascoli Piceno e Fermo mentre sono più di 1.200, sul territorio, le persone con disabilità visiva riconosciuta.

“Ad ispirare il progetto – spiega Mirco Fava, componente della Commissione nazionale della Pluridisabilità che ha promosso i seminari – è stata l’esigenza di portare in giro per l’Italia una nuova idea di gestione del bambino con più disabilità. La nascita rappresenta per ogni famiglia una sfida complessa ed entusiasmante. Ma la complessità aumenta con l’arrivo di un figlio con disabilità plurima. Il ruolo che ogni figura professionale deve svolgere è accogliere i genitori e solo insieme a loro strutturare la storia del bambino e della famiglia. Ogni famiglia deve essere accolta, ascoltata e deve uscire dalle stanze di riabilitazione con un bagaglio pieno di strategie concrete, da trasferire e adattare alla vita quotidiana e sociale. Solo in questo modo è possibile garantire lo sviluppo armonico del bambino, del contesto famigliare, e offrirli il più elevato grado di autonomia possibile”.

In quest’ottica è stata ideata la serie di seminari itineranti attraverso cui sensibilizzare le famiglie, la società e le singole strutture Uici per creare una rete capace di sostenere le famiglie che si trovano ad affrontare una disabilità sensoriale con o senza minorazioni aggiuntive.

L’appuntamento con la tappa ascolana è per lunedì 24 settembre, presso la Bottega del Terzo Settore in corso Trento e Trieste 18, a partire dalle 14.30.

Programma seminario: “Pluri-Disabilità - Formazione ed Educazione alla Famiglia: luogo di incontro, condivisione e apprendimento”.

Programma seminario: “Pluri-Disabilità – Formazione ed Educazione alla Famiglia: luogo di incontro, condivisione e apprendimento”.

Foto Officina dei Sensi

Foto Officina dei Sensi

Una bella esperienza, di Gerardo Sannino

Autore: Gerardo Sannino

Anche quest’anno grazie al contributo economico dell’ I.RI.FO.R nazionale è stato organizzato da Angelina Pimpinella e Maura Delle Fave il tradizionale soggiorno per i sordociechi dall’ 1 all’ 8 settembre la località scelta, Grottammare provincia di Ascoli Piceno. Accompagnati e guidati dai volontari il gruppo sordociechi ha potuto partecipare a numerose attività socio culturali e riabilitative ad esempio: la visita al borgo medioevale di Offida, visita al centro storico di Ascoli Piceno, attività di idroterapia in acqua con esercizi ginnici, visita al centro polifunzionale “officina dei sensi” dove aiutati da un esperto di olive ascolane abbiamo riprodotto il procedimento di come fare le olive all’ascolana. È stato possibile conoscere la nuova macchina che permette in modo semplice di leggere i giornali. La sezione di Ascoli ha quindi contribuito mettendo a disposizione quando possibile i pulmini ed ha offerto un ottimo pranzo alla ”Officina dei sensi”. Molto gradita la vista di Adoriano Corradetti, componente della direzione Nazionale UICI, che in compagnia della sua gentile consorte Gigliola hanno conosciuto il gruppo dei sordociechi rendendosi personalmente conto della validità di questi soggiorni che portano allegria, evasione e speranza. In questi soggiorno così duramente colpiti dalla doppia minorazione si è vissuto momenti di allegria, festa, festeggiando i 18 anni di Lucia Varchera sordocieca di Cosenza e i 25 anni di Laura giovane volontaria di Latina. Il giorno della partenza In dono a tutti i partecipanti Adoriano Corradetti ci ha consegnato un assaggio di olive ascolane da portare in famiglia. Si ringrazia davvero l’I.RI.FO.R Nazionale la sezione di Ascoli per la riuscita di questo soggiorno che come detto porta gioia, serenità e socializzazione.
Gerardo Sannino

Ascoli Piceno – I sordociechi in vacanza nel Piceno, di Armando Giampieri

Autore: Armando Giampieri

Una cosa è osservare il mondo che ci circonda potendo avvalerci di tutti i nostri cinque sensi, altro valore assume invece l’esperienza di vivere, per usare una metafora televisiva, ad audio e video spenti.
E’ inevitabile per ognuno di noi fare questa riflessione quando pensiamo al destino delle persone sordo-cieche, e quando addirittura abbiamo l’occasione di incontrarle.
Nella 1°settimana di Settembre infatti, un gruppo di venti sordo ciechi adulti, accompagnati dalle rispettive guide, ha partecipato ad un soggiorno riabilitativo ed esperienziale nel territorio della nostra provincia.
I dirigenti associativi della nostra Sezione Uici ed il Cav. Adoriano Corradetti componente della Direzione Nazionale del sodalizio si sono sentiti onorati di aver potuto collaborare alla perfetta riuscita di questo soggiorno.
L’iniziativa di questa splendida esperienza riabilitativa e di aggregazione è tutta merito dell’Irifor Nazionale (Istituto per la ricerca, la riabilitazione e la formazione che ha affidato la conduzione del soggiorno alla Dott.ssa Angela Pimpinella, persona di grande spessore, esponente della Direzione Nazionale Uici e referente della tematica della sordo-cecità.
Il gruppo è stato ospite presso l’hotel Il Parco dei Principi di Grottammare, ma l’intera settimana è trascorsa rapidamente perché gli ospiti, accompagnati dalle proprie guide, e da queste supportati tramite la sapiente descrizione degli ambienti, delle atmosfere, dei monumenti tramite l’utilizzo dell’alfabeto tattile Malossi, hanno potuto entrare facilmente in contatto con i luoghi visitati, con le loro tradizioni e la loro storia. Ad Offida, ad esempio hanno effettuato una visita guidata al borgo antico racchiuso dalle mura castellane del XV secolo, uno tra i borghi più belli d’Italia. noto per la lavorazione del delicato merletto a tombolo. Ad Ascoli Piceno, con altra visita guidata, hanno potuto godere la bellissima città medioevale delle Marche, considerata tra le più monumentali d’Italia, punteggiata da torri e campanili e avvolta nel caldo colore del travertino.
Inoltre, accanto all’aspetto più squisitamente culturale, i visitatori hanno fruito di mattinate in spiaggia al mare ed in piscina, di sedute di idroterapia e di ginnastica in acqua sotto la guida di istruttori.
La parte conclusiva del loro soggiorno si è svolta ad Ascoli Piceno, presso “l’Officina dei sensi”, il Centro riabilitativo polifunzionale dell’Uici. Dopo la visita della struttura, hanno preso parte ad un laboratorio manuale a sorpresa: vale a dire alle diverse fasi della lavorazione delle olive all’ascolana, sotto la guida di un maestro esperto in quest’arte come il noto Luciano Maravalli.
Dopo aver pranzato all’interno della struttura, gli ospiti, prima di accomiatarsi, hanno ricevuto affettuosi indirizzi di saluto dai dirigenti associativi dell’Uici e soprattutto dalla Prof.ssa Donatella Ferretti vicesindaco di Ascoli Piceno ed Assessore ai Servizi sociali.
Siamo certi che questi amici sordo-ciechi porteranno con sé un bel ricordo della bella settimana passata nel cuore del Piceno, con le descrizioni dei luoghi visitati, le sensazioni tattili, i profumi ed i sapori della nostra terra e del nostro mare, ed anche il senso di affetto colto nelle strette di mano e negli abbracci ricevuti.

Foto di gruppo

Quando l’amore diventa energia, di Antonio Russo

Autore: Antonio Russo

Per Sabina Santilli a 100 anni dalla nascita

Se la riconoscenza fosse vista e soprattutto sentita quale bene comune nella nostra vita, l’umanità dovrebbe dire grazie a coloro che con scelte positive si sono impegnati per aiutare i meno favoriti dalla sorte a superare le difficoltà legate all’esistenza che nel quotidiano sono imposte da un sistema sociale fortemente discriminante. Forse bisognerebbe fare un discorso culturale per capire come il valore della spinta solidale possa interessare e quindi proporsi come civiltà creatrice nel nostro tempo caotico. Se pensiamo al recente passato, dobbiamo dire che questa svolta ideale ci porta verso chi ha sentito la necessità di dare qualcosa agli altri e porsi come un esempio di vita da poter essere seguito.
Portare l’invisibile alla conoscenza di molti, fare della vita difficile di tanti l’esempio per migliorare il mondo … coinvolgendo tutti in ogni modo.
Una istanza storica che con diverse forme ha fatto prevalere come momento di ricchezza esistenziale e di civiltà, il senso mutualità tra le persone più deboli e i più fortunati.
Se pensiamo alle guerre, con le vite spezzate dalla sofferenza ed a chi si è fatto carico con personale e sensibile dedizione nel tutelarle, la nostra gratitudine verso questi eletti, che sono un prezioso patrimonio per tutta l’umanità.
Sono i giusti che con tenacia ci hanno educato a sentire i disagiati come valore universale per affiancarci al loro devastato destino che, se non sorretto da un percorso di vita costruttivo, porta tanti di noi in situazioni drammatiche, che tra pregiudizio ed ignoranza si trasformano in barriere esistenziali insuperabili, con le conseguenze culturali e sociali facilmente immaginabili.
La nostra Sabina con convinzione coerente ha sentito il battito del cuore del suo simile, la fatica del suo ed altrui vivere, cogliendo nelle esigenze dei più deboli il modo più attuale per affermare i loro diritti, con una visione solidale per tutti veramente unica. Certamente, cara Sabina, ti sei interessata fattivamente al diverso sentendone la fragilità, cercando di dire a noi sordociechi che nel limite del possibile i suoni ed i colori possono essere riacquistati, se la vita vogliamo riorganizzarcela dentro.
Sono passati tanti anni, eppure oggi nel ricordarti a me pare che il tempo si sia fermato nel momento della tragica presa d’atto della mia nuova e definitiva condizione … quando l’esistenza sembrava disfarsi e il mondo mi si frantumava tra le mani. In questi frangenti cerchi qualcuno che ti aiuti a camminare.
Sabina, mi venisti in mente da un ricordo lontano nel tempo, ti cercai e ti scrissi una lettera in cui ti parlai di me e della nuova vita che doveva, mio malgrado attendermi. Cosa fare in questi casi, quando la quasi totale perdita dell’udito si associa all’originaria mancanza della vista? Mi dicesti di leggere in me stesso e di rifarmi alle poche conoscenze che avevo di quello che mi sarebbe accaduto: lo feci, anche se a dire il vero la disperazione era vista, sentita e sofferta quale fatalità inevitabile. Come associare al disagio presente un forma valida di comunicazione immediata? Era allora un problema insuperabile: alcuni non vedenti vennero a trovarmi, e con il Braille classico, il cartaceo, si riuscì a fare un passo importante per cominciare a comunicarmi il necessario per vivere. Poi si sa la vita ha sempre qualche spiraglio inatteso: dal Braille alla prima tecnologia il passo fu assai semplice; un pc e la sua barra Braille furono la premessa fondamentale per andare oltre con la comunicazione più veloce. Si pensò all’immediatezza del Malossi sistema tattile che usa le dita della mano sinistra come tastiera per facilitare il dialogo con i sordociechi che in breve tempo appresi. Così il dire e la realtà di tutti mi furono trasmessi, proposti attraverso il senso del tatto; anche concetti complessi della comune conoscenza, si pensi alla filosofia, alla letteratura, alla poesia come mezzo di condivisione di emozioni della forza interiore che comunque ci pervade sempre nel nostro viaggio esistenziale.
Era la strada giusta per uscire dal chiuso oscuro di ogni giorno. Poi ci fu una ferma reazione al tutto, mi entusiasmai e da questo senso di fiducia in me stesso trovai l’accoglienza degli altri che capirono appieno il mio sforzo per andare avanti. Tutto questo non basta occorre credere che oltre il muro di indifferenza, diviso da tante barriere fatte di “se” e “ma”, ci sia un desiderio che ci spinge a dire che nonostante tutto, la solidale concretezza dell’azione della nostra Sabina ci ha portati come sordociechi a divenire cittadini più determinati nel varcare le vie del sapere, di tutte si pensi alla tecnologia che verrà. Grazie a tante occasioni d’incontro, la nostra vicenda quotidiana si è arricchita di positiva consapevolezza del nostro ed altrui vissuto. Sabina nelle sue innumerevoli iniziative umanitarie, si pensi alla Lega del Filo d’Oro, e culturali, ricordiamo il periodico “Voce Nostra”, ha trovato chi la potesse seguire in ogni campo delle sue scelte operative per noi e non solo, dedicandole al nostro benessere. E’ a tutti nota la sua tua stupenda storia di vita fatta di calore e presenza umana e di ideali che portano il tuo nome, ma forse pochi sanno che chi si riconosce ed identifica con te, ha trovato nelle tue risorse e nelle tue varie esperienze esistenziali la garanzia per vedersi e sentirsi come tutti. Per questa unicità del tuo fare, io come credo molti ti saremo grati per il resto del cammino che ci attende, seguendo le tue preziose orme. Non è facile poiché la vita con le esigenze quotidiane che la collegano al mondo di tutti cambia. Per questo siamo chiamati come sordociechi e cittadini a migliorare la realtà che ci coinvolge.
Ecco perché il tuo messaggio solidale, cara Sabina, dovrebbe essere accolto dalle istituzioni pubbliche e private come la possibilità primaria per migliorare la qualità della vita di tutti i disabili e anche delle loro famiglie . Naturalmente questa sarebbe una linea guida che porterebbe qualsiasi classe dirigente a tutti i livelli a destinare alle disabilità più risorse e servizi mirati per aiuti specifici, specie pensando a quelle patologie gravi che nelle loro forme sommano diverse problematiche. Dal Braille al Malossi, pensando ai diversi sistemi per comunicare con noi, e a diverse tipologie di sordocecità, il senso della vita si qualifica come visione complessiva del tuo pensiero e della tua azione. Cara Sabina, le mie sparse note sono pervase dal ricordo affettuoso della tua bella persona. Spesso, nella mia riflessione quotidiana, mi chiedo come tu sia riuscita a superare gli inevitabili momenti di sconforto quando, nel tempo lontano hai lottato con tenacia con chi non voleva, o forse non sapeva, accettare i sordociechi come esseri pensanti, capaci di agire nel dire la loro. Siamo pronti a guardare avanti col tuo realismo vitale, senza paure del domani, senza incertezze che, malgrado i tempi, potrebbero farci fermare, se non fossimo sorretti dalla tua fede nel prossimo che può darci una mano creatrice. Grazie di tutto e per tutto. I giovani e chi dopo di loro verrà, ti saranno grati (come me) della luminosa scelta di vita che tu in nome della nostra dignità hai voluto e saputo compiere. Grazie Sabina, forse il mio dire non traccia con pienezza quello che veramente provo nel raccontarti: è l’affetto per te che mi rende spesso incapace di esternare compiutamente i sentimenti di stima per chi mi ha aiutato e che mi piacerebbe esporre a tutti con maggiore razionalità e ricchezza di particolari. Ho fermato sulla fragile carta le mie emozioni, che unite a quelle di tanti di noi vorrebbero rinnovare l’auspicio che il tuo messaggio porti nel futuro oltre alle speranze anche più certezze da costruire con la tua memoria, memoria che noi sordociechi dobbiamo fare nostra per sentirci e vederci portando più spinte di vita propositive per tutti. Lasciamo ad altri l’onore e l’onere di trovare le parole più adatte per delineare un profilo più completo della tua bella persona con rinnovata gratitudine.
Antonio Russo

Sintesi dei lavori della Commissione Nazionale Pluridisabilità, di Angelina Pimpinella

Autore: Angelina Pimpinella

La riunione della Commissione Pluridisabilità Nazionale dell’UICI si è tenuta il 9 marzo 2017 in modalità on-line avvalendosi del programma talkyoo. Erano presenti il coordinatore Angelina Pimpinella, il referente Annita Ventura, il tecnico Antonio Passaro, e i componenti Flavio Vezzosi, Luciana Loprete, Mirco Fava, era assente Giovanna Virga. In questa riunione ho invitato la dottoressa Maria Luisa Gargiulo coordinatore del gruppo pluridisabilità della Regione Lazio alla quale ho chiesto di darci informazioni sul convegno tenutosi il 2 febbraio 2017 sullo stato della pluridisabilità e i servizi relativamente al territorio regionale. La dottoressa Gargiulo ha precisato l’importanza del convegno che ha affrontato i vari temi: la scuola, la mobilità e l’orientamento, l’informatica e l’integrazione dei ragazzi con pluridisabilità, inoltre ha sottolineato la folta partecipazione e ciò è stato importante perché dimostra una crescita di interesse relativamente alla disabilità sensoriale. Ho invitato anche la referente della commissione a dare informazioni sull’incontro del 25 gennaio 2017 tenutosi in via Pollio e che ha trattato lo stato dell’arte del futuro Centro Polifunzionale di alta specializzazione per pluriminorati. Abbiamo poi parlato del futuro lavoro da realizzare si sente l’esigenza di una maggiore conoscenza statistica della pluridisabilità; ho informato di un nuovo progetto che consiste nella realizzazione di un network per la pluridisabilità che dovrebbe coinvolgere cooperative, istituti o altri gruppi che operano per questa disabilità sensoriale, quindi ho fornito a tutti i componenti il documento. Da parte mia ho sottolineato l’importanza dei componenti della Commissione Pluridisabilità Nazionale UICI di intraprendere i contatti con gli organismi territoriali per realizzare forme di collaborazione e un lavoro in rete.

Dott.ssa Angelina Pimpinella
Componente Direzione Nazionale U.I.C.I.
angelinapimpinella@tiscali.it

Veniamoci incontro, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

Il 2 febbraio scorso, a Roma, un folto gruppo di persone pluriminorate e cieche si muoveva in corteo, portandosi all’ingresso della sede degli uffici della regione Lazio. Ad accompagnarli erano i genitori, gli amici e gli operatori del servizio civile. Il palazzo istituzionale era la location dell’evento dal titolo “Non solo cecità”, organizzato dall’UICI Lazio. Per portarsi alla sala dove si sono svolti i lavori, la maggior parte dei presenti ha scelto di salire le scale. L’evento riscontrava una vasta partecipazione e la sala, che poteva contenere 330 partecipanti, era quasi piena! Dopo i saluti e le presentazioni, i relatori, illustri esponenti della pedagogia e della tiflologia applicata anche all’informatica, hanno esposto magistralmente le diverse argomentazioni tematiche. I contenuti dell’evento riguardavano l’analisi dei bisogni e delle prospettive dei servizi per i ciechi pluriminorati del Lazio e, più nello specifico, il superamento delle barriere che bloccano l’evoluzione, le peculiarità del “mestiere” di educare alunni con problematiche complesse, la tifloinformatica e l’assistenza tiflodidattica nella rete dei servizi.
Appena è giunta in aula Rosa Visini, assessore alle politiche sociali della regione Lazio, la relatrice non vedente, dottoressa Maria Luisa Gargiulo ha ceduto prontamente il pulpito, favorendo l’incontro fra l’interlocutrice istituzionale e la platea. I presenti, pluridisabili e operatori del settore, hanno potuto ascoltare la voce dell’assessore durante il proprio intervento ma l’assessore ha potuto, altresì, vedere la sala piena e percepire, nel silenzio e nella compostezza della platea, una voce altisonante di richiesta di attenzione.
Perché le istituzioni debbono prestare attenzione alla pluridisabilità? A questo interrogativo ha risposto Antonio Organtini, presidente del centro S. Alessio di Roma, affermando che il numero dei pluriminorati e ciechi è statisticamente significativo, di conseguenza, non trascurabile..
Il titolo dell’evento è molto chiaro! Occorre che le istituzioni guardino oltre la cecità, allocando più adeguatamente le risorse economiche finalizzate, per favorire l’omogeneità e l’uguaglianza nella disponibilità su tutto il territorio nazionale, contrastando, in questo modo, il disagio a cui i pluriminorati e ciechi vanno incontro quotidianamente e la condizione di precarietà in cui versa la maggior parte degli operatori del settore.