Balliamo alla cieca!, di Antonella Improta

 

Molti credono erroneamente che i ciechi non possano ballare… forse questa tesi, è rafforzata dal fatto che si associano spesso al ballo complicate coreografie che in effetti, un non vedente non potrebbe mai riprodurre!! In realtà, nel ballo come in qualsiasi altra attività in cui il vedere non è indispensabile, basta metterci passione e forza di volontà. Sono stati questi, gli elementi che hanno spinto Rosaria de Angelis, socia della sezione UICI di Napoli e componente della commissione Pari Opportunità, a cercare un istruttore disposto ad insegnare i balli latino-americani ai ciechi. “mi è sempre piaciuto ballare” ci racconta Rosaria “lo facevo già da ipovedente, ma avendo la possibilità di seguire i movimenti dell’insegnante non avevo grossi problemi. Una volta persa totalmente la vista, ho deciso di non voler rinunciare alla mia passione!” È così che nasce la collaborazione con la Palestra Work in Progress di Ercolano e con Maria Cascone, che da ottobre insegna i passi della musica latina ad un gruppo di 8 non vedenti, soci della nostra sezione. “quando Rosaria mi ha proposto di far partire un corso di ballo per non vedenti, ho accettato subito!… senza preoccuparmi delle eventuali difficoltà che avrei incontrato” dichiara la nostra Maria, “ho scoperto un mondo dove il vedere non è indispensabile!”; entusiasta di questa nuova iniziativa, Maria afferma che questo corso non sarà una piccola parentesi, ma diventerà un’attività effettiva della palestra in cui lavora. La decisione della prof, sicuramente è stata determinata anche dal vedere i suoi allievi ciechi che con ironia e tanta voglia di fare hanno deciso di sperimentarsi, trascinati dall’entusiasmo e la dinamicità di Rosaria! all’inizio l’idea di ballare mi faceva sentire a disagio, non avendo la possibilità di vedere i movimenti da apprendere, ma grazie all’impegno di Maria e l’Incoraggiamento degli altri adesso per me non è più un problema!” Il ballo rappresenta un momento di evasione dal quotidiano uno spazio che dedico totalmente a me stessa!” “finalmente la prossima estate anch’io potrò inserirmi al villaggio quando faranno i balli di gruppo! ”Queste, le dichiarazioni degli allievi del corso. Il ballo, in questo caso è in primis un’attività che riunisce un gruppo di persone con la voglia di stare insieme e divertirsi, rappresenta anche una modalità che aiuta i ciechi e gli ipovedenti a sciogliersi nei movimenti, che talvolta sono rigidi e impacciati; assumere un portamento corretto e riprendere o cominciare un’attività, che in molti ritenevano di non riuscire a svolgere. Senza contare, che il fine ultimo di questa, come di altre iniziative, è sempre quello di inserirsi ed integrarsi al meglio nel contesto sociale di appartenenza, che spesso considera i disabili in generale persone diverse al massimo da assistere in determinate situazioni con cui si ha difficoltà a relazionarsi e coinvolgere anche in attività banali! Persone fragili, che se magari gli si chiede qualcosa nel modo sbagliato si possono offendere! Ovviamente la società non si può condannare, perché essa stessa è vittima delle dicerie e delle legende metropolitane, ma le attività di sensibilizzazione che vengono svolte nei diversi territori, anche se lentamente e con un po’ di fatica, possono aiutare tutti noi a crescere, indipendentemente dalla nostra storia di vita o dalla presenza di una eventuale disabilità.