Agrigento- Riabilitazione in acqua per bambini con disordini del neuro-sviluppo, di Ilenia Rivituso e Giuseppe Vitello

Dal mese di Gennaio, AIIEN (Associazione Italiana idroterapisti educatori Neonatali) ha intrapreso un rapporto collaborativo con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione Territoriale di Agrigento con l’attivazione di un servizio di riabilitazione in acqua per bambini con disordini del neuro-sviluppo.
L’attività, con grande soddisfazione da parte di tutti gli Utenti, ha preso il via il 28 Gennaio 2017, previo inquadramento clinico e pianificazione di individuali progetti riabilitativi, grazie all’Idroterapista  Ilenia Rivituso con la collaborazione di Mirco Fava (Idroterapista – Presidente AIIEN ). Attualmente le famiglie in carico sono circa 11 con prospettive di un notevole incremento. AIIEN, al fine di garantire la qualità delle professionalità dei propri iscritti,  ha istituito dei propri centri di ricerca nazionali in collaborazione con il centro di Malattie Neuromuscolari NEMO presso il Policlinico Gemelli, con l’Università La Sapienza II facoltà di Medicina presso Ospedale Sant’Andrea,  con l’Istituto di Ricerca, Formazione e Riabilitazione O.N.L.U.S. (I.Ri.Fo.R.) di Roma e con A.I.A.S. di Enna
Attualmente l’Associazione svolge ricerche:
– su persone affette da SMA (Atrofia Muscolare Spinale) in collaborazione con il Centro NEMO di Roma; – su persone affette da Sclerosi Multipla in collaborazione con l’Ospedale Sant’Andrea di Roma; – su bambini con PCI (Paralisi Cerebrale Infantile) in collaborazione con l’I.RI.Fo.R.
L’Idrostimolazione Polisensoriale Psicomotoria, (I.Po.P.) nasce da un’esperienza di oltre anni quindici fatta su oltre 200 bambini e ragazzi con pluridisabilità. Si basa sul concetto di valutazione e sviluppo delle capacità residue, attraverso il recupero del deficit esperienziale, utilizzando le molteplici proprietà dell’acqua. E’ ormai noto che una componente importante del deficit psico-motorio nei soggetti pluriminorati, soprattutto se con disabilità sensoriale, deriva spesso dalla carenza di esperienze motorie e sensoriali nei primi mesi di vita. Si è documentato negli anni che molti movimenti, tono muscolare, coordinamento, e più in genere motricità, non sono sviluppati nei bambini,  non a causa della patologia, ma proprio a causa della mancanza di “memoria del movimento”. L’acqua è un ambiente particolarmente adatto per le molteplici proprietà, prima fra tutte quella microgravitaria. L’assenza di gravità è una condizione a cui non si è abituati e consente tutta una serie di movimenti anche in assenza di tono muscolare. Altra proprietà è quella termica. La temperatura oltre a produrre una elevata quantità di stimoli ha proprietà antalgiche, rilassanti (in caso di temperature che possano raggiungere i 32 gradi) particolarmente benefica nel trattamento della spasticità. La viscosità consente, invece, di effettuare una vasta gamma di esercizi morbidi e fluidi indicati per ogni trattamento riabilitativo.
Lavorare con un bambino piccolo e con disabilità anche gravi, richiede una profonda competenza da parte degli operatori che spesso si trovano a prendere decisioni unilaterali che in qualche modo influiranno su tutto lo sviluppo futuro.
Un intervento terapeutico influisce su tutti gli ambiti di un soggetto, da quello motorio a quello cognitivo, a quello relazionale a quello motivazionale e quindi funzionale, ed è quindi necessario che un terapista abbia profonda conoscenza delle conseguenze che si producono dall’attuazione di un percorso riabilitativo.
L’intervento, poiché finalizzato alla ricerca per patologia, e all’ identificazione di obiettivi quantitativamente misurabili, prevede una valutazione iniziale fatta attraverso la classificazione all’ICF-CY e una misurazione con la scala del GMFM.
A seguito dei dati di misurazione viene sviluppato un progetto riabilitativo  individualizzato in base alle caratteristiche del bambino e a seguito del compimento di un periodo di osservazione, viene redatta una relazione per le famiglie sulla condizione e le prospettive di sviluppo.
Inoltre per garantire informazione trasparente con le famiglie, ogni soggetto sarà opportunamente, dopo la presa in carico, inserito e iscritto nel portale nazionale di AIIEN, che fungerà proprio da interfaccia tra il soggetto, la famiglia, dotata poi di personale password, e l’intera equipe.

Ilenia Rivituso – Giuseppe Vitello