Accesso ai libri per ipovedenti, di Aldo Patriciello

Autore: Aldo Patriciello

L’Associazione europea dei ciechi (EBU) ha richiamato ripetutamente l’attenzione sull’importanza della conclusione da parte dell’organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO), di un trattato internazionale vincolante che garantisca alle persone cieche, ipovedenti e con difficoltà di lettura di poter usufruire liberamente dei libri scritti in Braille, a grandi caratteri e in formato audio, prodotti in tutti i Paesi e protetti dal diritto d’autore. Attualmente, le statistiche dicono che solo il 5 % dei libri sul mercato sono accessibili ai ciechi e agli ipovedenti dei paesi sviluppati, e meno dell’1 % dei testi è disponibile per le persone con problemi di vista nei paesi in via di sviluppo.
La Commissione petizioni ha presentato nel gennaio 2012 un’interrogazione alla Commissione europea e al Consiglio europeo per chiedere chiarimenti circa la loro posizione nell’ambito dei negoziati WIPO.
Inoltre, la Commissione petizioni ha redatto una risoluzione che è stata approvata il 16 febbraio 2012 dalla plenaria de! Parlamento europeo, nella quale si chiede ai Consiglio e alla Commissione di promuovere un trattato WIPO giuridicamente vincolante sulla disciplina per il copyright per i libri e le stampe prodotti per i ciechi e ipovedenti.
L’Organizzazione Mondiale per la Proprietà intellettuale (WIPO) sta considerando l’adozione di tale trattato, ma fino a ora alcuni fra i membri europei di tale organizzazione si sono opposti a standard globali e stringenti che sanciscano un tale diritto. Per questo i testi disponibili in formato Braille, a caratteri ingranditi o in digitale, restano sempre troppo pochi e la situazione non è omogenea da Paese a Paese.
In occasione della discussione in Commissione petizioni del 12 luglio 2012, la Commissione europea si è detta pronta a riceverne mandato dal Consiglio europeo per negoziare un trattato WIPO vincolante che garantisca l’accesso ai libri per ciechi e ipovedenti, modificando nettamente la sua posizione precedentemente espressa a favore di un trattato facoltativo.
Tutto ciò premesso, voglia la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
Ritiene la Commissione che sia necessario verificare il livello di attuazione di tali policies a livello comunitario?
Ritiene la Commissione che la stipula di un trattato vincolante con la WIPO sia sufficiente a garantire la piena accessibilità ai libri da parte dei ciechi e degli ipovedenti?
Quali eventuali ulteriori passi intende effettuare la Commissione a favore di questa categoria?
Risposta di Michel Barnier a nome della Commissione

Nel mese di ottobre 2012 il Consiglio ha autorizzato la Commissione a negoziare un trattato vincolante con l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO). li Consiglio ha inoltre determinato le direttive di negoziato per le disposizioni sostanziali del trattato che la Commissione è invitata a seguire nel corso dei negoziati. Nel mese di dicembre 2012 l’Assemblea della WIPO ha deciso di organizzare una conferenza diplomatica a giugno 2013 a Marrakech per concludere i negoziati. Nel frattempo si sono svolte diverse tornate di negoziati preliminari per assicurare l’esito positivo della conferenza diplomatica.
2-3. Secondo la Commissione, il futuro trattato può fornire un contributo significativo per migliorare l’accesso ai libri da parte di non vedenti e ipovedenti, soprattutto se contiene disposizioni che garantiscano la certezza giuridica per quanto riguarda lo scambio transfrontaliera di libri in formato accessibile. La Commissione favorisce inoltre la cooperazione volontaria fra editori e organizzazioni dei non vedenti per assicurare ai gruppi interessati un accesso ai libri quanto più ampio possibile.
Oggetto: Politiche comunitarie per i disabili e gli ipovedenti
Nell’ambito dell’armonizzazione del diritto comunitario con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e in occasione del terzo Parlamento europeo delle persone con disabilità, che si è riunito a Bruxelles il 5 dicembre 2012, il Consiglio dell’Unione europea ha stabilito che dovrebbe essere istituito un quadro per monitorare, proteggere e promuovere ¡’attuazione della Convenzione, che comprenderà la commissione per le petizioni del Parlamento europeo, il Mediatore europeo, così come l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, la Commissione europea e il Forum europeo della disabilità.
Facendo riferimento alla circolare UICI n. 302/2012, si fa appello alle istituzioni europee e ai loro organismi consultivi nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, agli Stati membri dell’UE, alle parti sociali, alla società civile, alle ONG, alle Organizzazioni delle Persone Disabili (OPD) e alle altre parti interessate, affinché prendano disposizioni adeguate a garantire l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità in Europa e in tutte le organizzazioni internazionali di cui le istituzioni europee ed i loro membri fanno parte, riconoscendo quanto segue:
L’Europa si doterà di un nuovo piano per l’occupazione, la crescita e l’inclusione sociale per le persone con disabilità – nuove strategie per uscire dalla crisi.
L’Europa garantirà che il sostegno finanziario sarà utilizzato in primo luogo per occuparsi dei più bisognosi dell’Unione europea e non creerà maggiore esclusione.
L’Europa deve attuare pienamente i diritti umani delle persone con disabilità.
L’Europa deve completare i diritti di cittadinanza per le persone con disabilità.
L’Europa garantisce il sostegno politico per l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite
Tutto ciò premesso, voglia la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
Quali sono i metodi attraverso i quali la Commissione intende promuovere l’attuazione dei suddetti obiettivi?
Nello specifico, quali sono le azioni che la Commissione intende avviare per migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità all’interno dell’Unione?
Risposta di Viviane Reding a nome della Commissione
Nella Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 la Commissione, agendo neil’ambito delle competenze conferitele dai trattati, ha delineato i piani di attuazione della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD) e le azioni per il periodo 2010- 2015 . Per informazioni dettagliate, la Commissione invita l’onorevole parlamentare a consultare la risposta all’interrogazione scritta E-000118/2013.
Conformemente all’UNCRPD, i’UE assiste gli Stati membri nella promozione di condizioni di vita autonoma per le persone con disabilità. La Commissione invita gli Stati membri a utilizzare i fondi dell’UE per finanziare, ad esempio, la formazione e la riqualificazione nella transizione dai centri di assistenza residenziale ai servizi assistenziali di comunità e promuove buone condizioni di lavoro, sviluppando meccanismi di finanziamento per ¡’assistenza personale, l’assistenza residenziale a livello delle comunità e misure di riabilitazione, e investendo in infrastrutture accessibili e capaci di favorire l’integrazione.
Il pacchetto normativo proposto dalla Commissione sui Fondi strutturali e d’investimento europei per il periodo 2014-2020 individua diversi settori di intervento per rispondere alle esigenze delle persone con disabilità. In determinate circostanze tematiche e generali ex-ante (quali ¡’attuazione e l’applicazione della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità 3)), le priorità di investimento del Fondo sociale europeo (FSE) e de! Fondo europeo di sviluppo regionale dovrebbero contribuire con investimenti mirati a migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità. La Commissione ha proposto che almeno il 25 % de! bilancio della politica di coesione sia destinato all’FSE e che il 20 % dei finanziamenti a titolo dell’FSE sia impiegato per l’obiettivo tematico deli’inclusione sociale.
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52010DC0636:en:NOT.
[2 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUnServ.do?uri=CELEX:52010SC1324:EN:NOT.